REPORT DELLA GIORNATA:
Incontro Cavallerizza Reale 8 dicembre 2013 ore 16.00:
Marco Monfredini: Introduzione per conto di Masnada Teatri. Masnada organizza quest’incontro con l’intento di portare alla luce le varie posizioni sul tema Cavallerizza e farsi da “catalizzatore”/”connettore” di tutte le proposte per tentare di coordinare una linea comune fra tutti gli operatori culturali, studenti, cittadini ecc…
Chiara Bosco: dati tecnici, vendita a 12 milioni di euro, 500.000 costi di gestione annua, 300.000 rimessa a norma. All’interno non c’è più nulla. Gli abitanti hanno già traslocato da tempo.
Stefania Rosso: bisogna parlare dell’ostacolo economico. Bisogna vedere quali sono le associazioni e le compagnie che sono interessate a questo posto, sia attraverso l’occupazione o l’acquisto, o la gestione. Ci sono stati notevoli disagi, la mia compagnia avrebbe dovuto fare uno spettacolo qui ma è stata dirottata altrove. La prima proposta è capire la fattibilità e le modalità di intervento. Quanti pensano di poter, come compagnia, fare qualcosa economicamente.
Ugo Mattei: ho partecipato alla vicenda del Valle di Roma, come giurista ho aiutato la costruzione della rete dei teatri occupati in Italia. Tutti sono partiti da un moto di sdegno del mondo dello spettacolo. I teatri sono beni pubblici, non si può pensare di pagare nuovamente per spazi già appartenenti alla città. I cittadini sono i proprietari, non le istituzioni. Non possono vendere un immobile. C’è un problema di legittimazione politica. I beni comuni si devono riprendere attraverso atti di lotta. Ciò che è successo al Valle è stata una riapertura, una riappropriazione. L’ente esponenziale deve rispettare certi principi. Da qualche anno c’è una rilevanza politica circa l’opposizione della popolazione alla privatizzazione. È successo con l’acqua, i trasporti, i beni pubblici. Bisogna capire se questo luogo è un luogo che la città riconosce come bene comune. Ci vuole una battaglia di legalità: le privatizzazioni non si possono fare come se i beni fossero del sindaco.
Marco Brunazzi – Istituto Salvemini: il Comitato Emergenza Cultura sta trattando il contenimento dei tagli alla cultura. Mi riconosco nell’analisi di Mattei. Il problema è trasformare questa analisi in proposta. La proposta di Viren Beltramo ha il merito di aver fatto luce e diffuso la notizia. Il problema dei 300.000 euro è pretestuoso, il Comune ha altre intenzioni. Ora si tratta di allargare il fronte, estendere l’iniziativa. In questa fase ogni iniziativa è utile. Se c’è un incontro con Braccialarghe, è utile. Ma bisogna fare anche altre cose. Non so quale sia la soluzione più efficace oggi. Conta che oggi le persone siano in carne e ossa. Si tratta di allargare il fronte: non interessa solo gli operatori teatrali. Il 12 dicembre a Roma il Comune organizza gli Stati generali della Cultura. La Cultura è un problema anche di opportunità economica, ma soprattutto di coesione sociale. Oggi c’è il massimo grado di disgregazione sociale. Da un lato dovremo programmare una serie d’iniziative che tengano viva con frequenza l’attenzione. Ma anche coinvolgere altri soggetti che sono sotto tiro, elementi superflui di una società che non vede la cultura come momento critico del presente, ma solo come ancella dell’esistente.
Viren Beltramo: Io non vorrei essere qui a convincere nessuno. Ma non mi sottraggo al dialogo. Ho letto i giornali e ho scoperto della situazione della Cavallerizza. Scrivo su FB una provocazione: chi vuole comprare con me la cavallerizza? Se veramente i soldi sono il problema, non sono così tanti. Se 3000 persone donassero 100 euro, il problema di riapertura sarebbe risolto. Metto insieme le idee per una possibile gestione e creo la pagina. Creo delle fasi che vorrei mettere in atto. Per prima cosa, chiedo un “mi piace” come impegno per versare i 100 euro. Ciò non significa che i cittadini si debbano ricomprare la cavallerizza, nemmeno di gestirla. C’è la volontà di dimostrare che esistono cittadini disposti a investire per riappropriarsi del proprio bene e mettere a nudo le istituzioni che impediscono ciò. Ho cercato di creare un movimento di persone che democraticamente riuscissero a parlare anche con chi non ci piace. La gestione non sarebbe mia, ma di tanti (associazioni, cittadini etc.). Ho un elenco di persone che mettono a disposizione la propria professionalità. Io ho un progetto, ma lo metto sul piatto una volta raggiunto un certo numero di persone, che chiamerò a riunione per competenza. Il 16 incontrerò Braccialarghe. Vorrei andare da lui con tutti i giornalisti che hanno aderito, per trasparenza. Gli chiederò di bloccare la vendita. Se le istituzioni ci rappresentano, dovrebbero tenere conto di 3000 persone o più che sono disposti ad investire per questo centro culturale. A Braccialarghe vorrei chiedere di proporre un progetto di gestione, di bloccare la vendita, di permettere di lavorarci già al suo interno. Chiederò poi all’ufficio tecnico dello Stabile il resoconto dei costi di gestione.
Ilaria_ Mensa Occupata di via Principe Amedeo: partecipiamo all’assemblea perché il welfare è in una situazione drammatica. Tutti questi percorsi devono comunicare, riteniamo che davanti alle istituzioni sorde si debba far sentire la propria voce. Bisogna mobilitarsi. Domani alle 21.00 alla mensa occupata assemblea per parlare dei tagli.
Marco Ivaldi: lo Stabile non si è voluto accollare la gestione in vista di una vendita futura. Qui per un riutilizzo dello stabile servirebbero almeno 4-5 milioni di euro. Mi chiedo: come mai nessuno ha ancora pensato a tagliare gli stipendi dei singoli amministratori, direttori ecc…? Quando si stila un piano di riutilizzo adattivo, il problema sono i costi vivi. Qualsiasi cosa si decide di fare, bisogna avere un piano di gestione economica sostenibile e a lungo termine.
Alessandra Quarta_Officine corsare: non ci sono spazi di trattativa. È successa una cosa analoga con gli asili comunali. Immaginare incontro con le istituzioni senza un progetto a lungo termine è insensato. L’illegalità dell’atto dell’occupazione si rimanda alla coesione di una comunità: valutiamolo laicamente. Credo poco che la raccolta di fondi senza progetto sia possibile. Rischiamo di bruciare un passaggio se andiamo da un assessore senza un discorso collettivo già svolto.
Francesco Migliaccio_dottorando di lettere: ho sperimentato la carenza delle istituzioni che gestiscono il pubblico e la volontà di parlare con le istituzioni. L’organizzazione dal basso, collettiva, con cittadini e lavoratori dello spettacolo sono tentativi di ascolto. Bisogna mettersi insieme rinunciando un po’ a se stessi.
Rocco Albanese_Officine Corsare: dire che un teatro è un bene comune è come scoprire l’acqua calda. Teatro bene comune politicamente culturalmente e come luogo. Condivido che incontrare l’assessore è un fatto politico. Favorevole andare in luoghi amministrativi per richiedere informazioni etc. ci vuole quadro info chiaro per poter andare avanti con le azioni politiche fatte dalle comunità. Oggi è un primo passo per costruire qualcosa. Sono molto curioso di ascoltare chi ha vissuto lo spazio. Non c’è contraddizione tra occupazione e raccolta di denaro. Esperienza teatro valle in primis. Evidente che l’occupazione di un teatro non si fa senza i teatranti: cerchiamo di raccogliere realtà, ascoltiamoci e chiedo alle realtà coinvolte di prendere la parola. Unica avvertenza: dialogare con le istituzioni è importante ma non è l”unica via.
Giulia Druetta: c’è intersezione tra Cavallerizza, studenti che occupano, famiglie senza casa. Ho dubbi sul processo sul cosa fare e come farlo. Forse bisognerebbe mettersi in stand-by e costruire il progetto comune. Bisogna essere cittadini e pensare a un comitato, un collettivo anche per chiamare persone e ristabilire connessioni. All’interno del comitato sviluppare una vertenza e poi dialogare con le istituzioni, capire azione politica.
Stefania Rosso: il comitato emergenza cultura è nato dal basso. Si parlava già di occupare la Cavallerizza 2 anni fa. Andare dalle istituzioni non è essere servi. Abbiamo dato appuntamento noi ai politici, sono venuti da noi, si è creato un tavolo comune politico con richieste da parte nostra. Bisogna parlare, dipende da come. La politica deve essere usata senza sentirsi servi.
Marta Campigotto_Doppeltraum teatro: bisogna vedersi, incontrarsi, tra mondo della cultura e cittadini. Questo è un primo incontro, chiamando tutte le compagnie. Cerchiamo di fare più assemblee. Dobbiamo far togliere la Cavallerizza dalla vendita. Magari con mail bombing, con incontri per creare un grande comitato. Insieme si può decidere tutto, attraverso il confronto. Serve un nuovo incontro prima di natale.
Viren Beltramo: il motivo per cui ho chiesto l’appuntamento di Braccialarghe era perché si parlava di un’occupazione il 24 dicembre. Quindi ho accelerato i tempi.
Michele Di Mauro: io ho letto ciò che diceva Viren. Per me è inutile discutere, il 24 notte ci vuole un’assemblea dentro. Il problema non è fare gli spettacoli nostri lì dentro. Usiamo questo posto per ridefinire il concetto di pubblico, anche attraverso la formazione.
Marte Costa: più che problema spazi mi pongo il problema pubblico. Se la Cavallerizza è così esosa, possiamo fare cose con pochissime risorse. Che diventi l’occasione per creare un pubblico. Le sale ci sono, ma sono vuote. Se lo spazio fornisce un pretesto per incontrarsi, d’altro canto, va bene.
Davide Simonetti: il pubblico di tutte le fasce di età e sociali lo si coinvolge creando punti di interesse. Possiamo creare più spazi per creare biblioteche, spazi teatrali etc. Non vedo la differenza tra lasciare che venga venduta e ricomprarla noi. È comunque una privatizzazione. Si potrebbe continuare il discorso alla mensa occupata durante l’incontro di domani sera.
Marco Brunazzi: il punto importante è che siamo di fronte di nuovo alla svendita di un patrimonio che è di tutti. Si sta demolendo l’identità civile tutta, questo è il motivo che ci porta qui.
Marte Costa: concordo con Marco Ivaldi. Bisogna valutare molto bene i numeri (stipendi etc.). Con pochissimo faremo tantissimo, questo devo poter dire.
Marco_mensa occupata: non si deve parlare solo di teatro, ma anche di crisi del welfare. Il discorso e la valutazione dei numeri può essere fatta anche sulla base dell’assemblea di domani. Non bisogna fare le lotte ognuno nel proprio giardino. Invito a continuare domani sera.
Giulia Druetta: ognuno con i propri canali vada a rilanciare l’assemblea per domenica prossima.
Marco Ivaldi: la rete Masnada raccoglierà tutte le proposte.
CI LASCIAMO CON UN APPUNTAMENTO DOMENICA 15 DICEMBRE 2013.
Per orari e maggiori informazioni comunicheremo nelle prossime ore.
Non si ripeterà tutto ciò che è stato detto, si prega di prendere visione del report.
VIDEO INTERVENTI della giornata:
i restanti video sono ancora in fase di caricamento!!!!
COMUNICATO STAMPA DELLA GIORNATA:
CAVALLERIZZA – Un vero pacco | 8 dicembre ore 16 | TORINO
| CAVALLERIZZA |
Un vero pacco
Siamo in tanti a pensare che la chiusura della Cavallerizza sia una perdita per la Città, per i cittadini e per tutti i teatranti e operatori culturali torinesi e non solo. Siamo in tanti a credere che si possa e si debba trovare una soluzione. Siamo in tanti a muoverci per trovare delle alternative più o meno impossibili e realizzabili.
In piccoli gruppi, in solitaria, con chiamate pubbliche, su facebook, via mail, sui giornali, per telefono …
Siamo in TANTI a pensare che non possa finire così.
La proposta è: questi “tanti” sono in grado di raccogliersi insieme tutti in una volta?
PER FARE COSA?
Per parlare, capire, confrontarsi, manifestare, pre_occupare, non occupare, comprare il teatro, incazzarsi, proporre soluzioni, capire perché è andata così e come possa andare diversamente, scoprire se alcune strade già aperte siano praticabili e come concretizzarle.
Per dimostrare che ci sono persone che non rimangono indifferenti…e per chissà cos’altro…
Per RIEMPIRE l’intera“piazza” della Cavallerizza DI PACCHI REGALO di piccole-medie-grandi dimensioni, riempiti di “lettere” conproposte, idee, domande, intenti, desideri richieste…che rappresenteranno concretamente e visibilmente l’interesse dei cittadini e verranno raccolte, conservate e utilizzate…
…per trovare entro Natale una o più soluzioni per il nuovo anno…intorno ad un obiettivo, una volta tanto, altamente condiviso da TANTI.
DOMENICA 8 DICEMBRE alle ore 16
VIENI ALLA CAVALLERIZZA REALE
Portati una sedia e il tuo pacco regalo
per riempire la Cavallerizza di doni/intenti
|Rete Masnada Teatri|
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