Masnada Teatri
Incontro nazionale sulle esperienze e gli sviluppi delle residenze
Categories: Generale

L’arboreto – Teatro Dimora, Mondaino
Contemporanea Festival / Teatro Metastasio Stabile della Toscana, Prato


con il patrocinio di
Ministero per i Beni e le Attività Culturali

con il sostegno di
Regione Toscana, Regione Emilia-Romagna

con la collaborazione di
Il Tamburo di Kattrin


Primo annuncio

Nobiltà e miseria
presente e futuro delle residenze creative in Italia

Incontro nazionale sulle esperienze e gli sviluppi delle residenze


luglio – ottobre 2013
Prologo – Seminario – Incontro

Nobiltà e miseria è un progetto di ricerca e analisi degli scenari italiani legato al pensiero e alle pratiche sulle e delle residenze creative.
Ideato e organizzato da Fabio Biondi/L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino e Edoardo Donatini/Contemporanea Festival – Teatro Metastasio Stabile della Toscana, con la collaborazione de Il Tamburo di Kattrin, si articola in tre fasi fra luglio e ottobre 2013:

–     Prologo, un primo approccio che vede la raccolta e la diffusione di alcuni contributi di carattere teorico, ed esperienze pratiche, sul tema delle residenze
–     Seminario, una giornata di confronto tra artisti, operatori e studiosi invitati ad approfondire alcuni aspetti specifici delle residenze
–     Incontro, aperto al pubblico e agli altri interlocutori, al Teatro Magnolfi di Prato

L’appuntamento successivo, a L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, nel settembre 2014, si propone di registrare lo sviluppo del primo confronto e mantenere viva l’attenzione sulle potenzialità delle residenze.
Il progetto prevede la costituzione di un Osservatorio delle Istituzioni e di un Osservatorio Critico, che accompagneranno i lavori di Nobiltà e miseria.

La nobiltà e la miseria, di cui recita il titolo dell’iniziativa, sono solo il pretesto per comprendere – ancora e di nuovo – il delicato e precario equilibrio (le contraddizioni) dei desideri e delle necessità, suddivisi fra esigenze amministrative e organizzazione del territorio, ragioni e sentimenti degli artisti e degli operatori, insieme. Vale a dire, in questo contesto, comprendere le differenti interpretazioni delle teorie e delle pratiche di residenza in relazione alle storie e alle geografie, alle specificità dei territori regionali, ai pensieri e alle poetiche degli artisti, soprattutto.
In altri termini, definire una progettualità in continua evoluzione che tenga conto delle profonde e vitali relazioni fra la cultura dei luoghi e la natura dei progetti, per esempio; le urgenze degli artisti e la loro (in)adattabilità alle esigenze di politica culturale delle istituzioni.

La novità, in Italia, delle residenze è ancora una materia incandescente, difficile da nominare, raccontare, interpretare e restituire ad altri, siano essi istituzioni, artisti e operatori. Il filo rosso che l’attraversa sembra essere la facoltà di intendere e combinare le migliori soluzioni possibili, passando dal riconoscimento delle vocazioni e delle priorità, al calcolo delle probabilità e del consenso.

Fra le possibili costanti e variabili delle residenze, crediamo che sia indispensabile sviluppare un primo confronto partendo da due questioni comuni a molti artisti e organizzatori, titolari e attori delle residenze: la centralità del processo creativo; la qualità dei tempi e degli spazi necessari alla ricerca e alla produzione.
Interrogativi che riflettono da sempre gli stati d’animo, le azioni dei singoli e la scena collettiva del tempo presente, prima, durante e dopola novità delle residenze creative; la continuità e la frammentarietà dei progetti e delle opere; la stabilità e il nomadismo degli artisti.

Per sviluppare un confronto costruttivo, individuiamo alcune costanti/variabili che più di altre possono determinare la complessità e allo stesso tempo l’unicità delle residenze e dei luoghi preposti alla creazione:

–      favorire le relazioni e il confronto fra gli artisti
–      sostenere il rinnovamento della scena del presente e l’affermazione delle nuove generazioni
–      sostenere la centralità del processo creativo per lo studio, la ricerca e la produzione di nuove opere contemporanee
–      comprendere la formazione degli artisti, degli operatori e del pubblico come un processo aperto e permanente, in continua trasformazione
–      comprendere la necessità della cultura del laboratorio come parte essenziale, vitale, della contemporaneità
–      comprendere le specificità dei luoghi e le culture del paesaggio che interagiscono e caratterizzano la natura dei progetti
–      comprendere il patrimonio dell’ambiente e la comunità di riferimento
–      comprendere la valorizzazione degli spazi e l’organizzazione di spettacoli
–      immaginare e costruire un nuovo rapporto con il pubblico

In questo percorso di approfondimento e di confronto fra le diverse esperienze di residenza, poniamo ugualmente un interrogativo, una provocazione: è possibile definire (per tutti) che cos’è una residenza creativa?

Si pronuncia residenza.
Si dice residenza.

Possibilità e impossibilità delle residenze creative.
Sostenibilità e insostenibilità delle residenze creative.
Diritti e doveri delle residenze creative.

Che cos’è una residenza creativa, oggi?
Che cosa non può essere una residenza creativa, oggi?
Che cosa può divenire una residenza creativa, domani?

>> Prologo
     luglio-settembre

Da luglio a settembre, gli artisti e gli operatori della scena contemporanea, in rappresentanza delle differenti geografie e progetti in corso d’opera, saranno invitati a elaborare una riflessione sui concetti e le pratiche delle residenze in Italia.

La ricognizione inizierà dai titolari” (enti pubblici e privati; operatori e compagnie) delle strutture e dei progetti di residenza: esperienze consolidate e percorsi di lavoro ancora da costruire o immaginare. Parallelamente, si passerà agli “attori” che sono stati e che sonoospitati nelle strutture di residenza, diretti e gestiti da altri (istituzioni, compagnie e operatori), per sperimentare attività di studio, ricerca, prove e produzione di nuove opere.
Come per i titolari, anche per gli attori (nelle relazioni e nei dialoghi fra attori e titolari, e viceversa) occorre forse partire dalle attuali condizioni di lavoro per comprendere le differenti motivazioni degli artisti e delle compagnie a definire progetti e periodi di residenza: ricerca e sperimentazione di nuovi percorsi creativi; stabilità e innovazione dei contenuti e dei linguaggi espressivi; relazioni vitali fra gli artisti; sostegno alle nuove generazioni; gestione e programmazione degli spazi; valorizzazione delle specificità del territorio; rapporto con il pubblico.
Alle istituzioni, agli artisti e agli operatori, ai titolari e agli attori, chiediamo di scrivere due/tre cartelle per sintetizzare il loro punto di osservazione, la teoria e la pratica delle proprie esperienze, singolari e plurali. Ad alcuni osservatori esterni chiediamo di riflettere in particolare sulle criticità delle residenze in relazione alle anomalie del sistema teatrale italiano.

Proponiamo, per tutti, che il comune denominatore sia quello di tracciare dei ponti di collegamento fra il presente e il futuro, lo stato dei lavori e le trasformazioni del domani: ciò che si può già immaginare e desiderare, ciò che ancora non è dato di sapere e si nasconde alla vista.
Proponiamo, infine, che le riflessioni scritte per il Prologo – fondamentali per la buona riuscita del Seminario e dell’Incontro – non siano solo il racconto delle pratiche, ma che, partendo proprio dalle differenti e concrete esperienze in atto o dalle ipotesi di nuovi modelli di residenza, contengano anche un’analisi degli elementi costitutivi e fondanti dei progetti di residenza e, più in generale, dei luoghi per la creazione e la produzione.


>> Seminario – Teatro Magnolfi, Prato
      venerdì 11 ottobre, dalle ore 10.30 alle ore 17.30

Al seminario saranno invitati artisti, operatori, studiosi. I partecipanti al seminario avranno il compito di sviluppare le principali questioni delle residenze e introdurre l’incontro pubblico con alcune relazioni.


>> Incontro pubblico – Teatro Magnolfi, Prato
      sabato 12 ottobre, dalle ore 10 alle ore 13; dalle ore 15 alle ore 19.00

L’incontro pubblico sarà aperto a chiunque vorrà partecipare. Ai partecipanti sarà consigliata la lettura dei documenti del Prologo che saranno pubblicati prima dell’incontro nazionale sui siti degli organizzatori.
L’incontro pubblico sarà introdotto da alcune relazioni elaborate dai partecipanti al seminario.

Vi ricordiamo che fin da ora è possibile iscriversi per la partecipazione all’Incontro pubblico.


Per maggiori informazioni e approfondimenti:

segreteria operativa, comunicazione
Daria Balducelli
Tel: 0574 608521; mob: 349 3690407

Il Tamburo di Kattrin
redazione@iltamburodikattrin.com

Il sito www.residenzecreative.iltamburodikattrin.com, dedicato al progetto, si sta componendo giorno per giorno con i contributi del Prologo.




Associazione culturale l’arboreto
telefono fisso e fax  0541.624474
telefono mobile 333.3474242; 331.9191041
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teatrodimora@arboreto.org

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