Masnada Teatri
Campus estivo di alta formazione per l’ Attore
CANTIERI TEATRALI 
Campus estivo di alta formazione per l’ Attore 

Dal 4 luglio al 29 settembre 2013

progetto

ideato da TEATRO ABITATO

Comunità teatrale costituita da
Piccola Compagnia della Magnolia, Officina per la Scena, Crab Teatro

presso TEATRO COMUNALE E. FASSINO – AVIGLIANA (Torino)  

ARTISTI INVITATI 

Claudio Morganti
Philippe Hottier
Franco Leita
Roberto Latini
Linda Wise
Jean-Paul Denizon

CLAUDIO MORGANTI e RITA FRONGIA– STUDIO SU CALIGOLA 

L’ANALISI E LA SINTESI

Atto I scena IV
Elicone – E qual’ è dunque questa verità?”
Caligola –  Gli uomini muoiono e non sono felici”.
Lavoreremo intorno al Caligola di Camus. Il lavoro sarà diviso in due fasi:
1) Studio ed analisi del testo in rapporto al movimento drammatico (ritmo, clima, dinamiche) ed eventuale riscrittura (traduzione e concetto di “adattamento”)
2) Prove di lettura pubblica del testo come ulteriore strumento di conoscenza ed approfondimento pratico.
PERIODO dal 4 al 9 luglio (6 gg.) – h. 16 > 21
COSTO del laboratorio: 220,00 €

CLAUDIO MORGANTI  
Attore  e  regista  teatrale,  Claudio  Morganti  si  avvicina  al  teatro  alla  scuola  dello  Stabile  di  Genova.  Allievo  di Carlo  Cecchi,  nel  1979  forma  con  Alfonso  Santagata  la  compagnia  Santagata-Morganti,  di  cui  ricordiamo Katzenmacher, Büchner mon amour, Hauser Hauser e la messa in scena de Il calapranzi di Harold Pinter con la regia  dello  stesso  Cecchi  (premio  della  critica  e  premio  Ubu).  Nel  1993  costituisce  una  propria  compagnia iniziando  un  percorso  personale  sull’opera  di  Shakespeare:  Studio  per  il  Riccardo  III,  Riccardo  vs  Amleto,  III Riccardo  III  su  musica  di  Giovanni  Tamborrino,  Tempeste,  La  morte  di  Giulio  Cesare,  e  l’ultimo,  conclusivo allestimento integrale del  Riccardo III, per la Biennale di Venezia  2000. Sempre  nel  2000  è protagonista dell’Edipo Re, diretto da Mario Martone per il Teatro di Roma accanto a Carlo Cecchi e a Licia Maglietta. Negli ultimi anni  collabora  con  la  Compagnia  Campo  Teatrale  di  Milano  per  Il  pigiama  di  Macbeth  e  con  la  compagnia Alkestis  di  Cagliari  per  Il  bicchiere  della  staffa,  End,  L’amara  sorte  del  servo  Gigi.  Nel  2006    fonda  il  Libero Gruppo di Studio d’Arti Sceniche.
Da quattro anni è impegnato nello studio del Woyzeck di Buchner, e produce spettacoli intorno al tema.
Nel 2010 riceve il premio Carmelo Bene-Lo straniero a S.Arcangelo nell’ambito del festival.
Nel  2011  pubblica  per l’editore Gli asini il libro  “Serissimo metodo Morg’hantieff per teatranti e spettatori”.  Ha debuttato nel gennaio 2012 con il suo ultimo lavoro “Ombre-Wozzeck”. Sempre nel 2012 riceve il premio Ubu.

RITA FRONGIA
è attrice e drammaturga. Si diploma nel 1997 nella scuola di teatro Galante Garrone di Bologna. Testi rappresentati: Serata di Gala-omaggio ad H. Pinter, (Coautrice.Teatro Metastasio, Prato, 2003). Waiting for… (Festival Armunia, Castiglioncello, 2004). Il pigiama di Macbeth (Teatro Guanella, Milano,2005),Waiting long-densing end miusicol- (Teatro Politeama Poggibonsi, 2006). Il cameriere James (Jack and Joe Theatre, 2006). Comincia uno studio approfondito sul Woyzeck di G.Buchner in qualità di autrice e dramaturg con Claudio Morganti: “Woyzeck_studio” (teatro della Tosse, Genova 2008), “C’è un buio che sembra d’esser ciechi”-lettura acustica- (Castiglioncello ,2009), “Scimmia” (Castiglioncello, luglio 2008), “Studio numero 5 per Woyzeck” (Fabbrica Europa, Firenze, 2011), “Ombre-Wozzeck” (Teatro dell’Arte, Milano, 2012). Dal 2006 fa parte del Libero Gruppo di Studio d’Arti Sceniche coordinato da Claudio Morganti.

PHILIPPE HOTTIER – DALL’ATTORE AL CLOWN

L’insegnamento  di  Philippe  Hottier,  fondato  sulla  scelta  di  un’etica  viva  basata  sul  non giudizio  e  sul  riconoscimento  della  diversità,  aspira  a  migliorare  la  comprensione  di  sé  e dell’altro, sotto forma di esplorazione della persona umana e del suo funzionamento.
Partendo  da  questi  aspetti,  il  clown  viene  qui  proposto  come  una  trasposizione  teatrale dell’attività della nostra struttura egoica o personalità.
Per poter avvicinare il CLOWN o la DINAMICA CLOWNESCA, l’attore/danzatore esplorerà in una  prima  fase  il  proprio  mondo  egoico,  materia  che  nutrirà  il  suo  gioco,  per  poi successivamente passare alla sua messa in movimento nello spazio scenico.
Oltre  ad  un  approfondimento  della  dimensione  clownesca,  questo  lavoro  mira  a  sostenere  l’attore/danzatore,  nel  suo  percorso  professionale  e  ad  elaborare  in   modo  sottile  il personaggio, sia nel campo della tragedia che in quello della commedia.
L’attitudine creatrice Modificare  il  proprio  ritmo  fisico,  il  proprio  stato  emozionale,  la  propria  attività  mentale, secondo la partitura indicata da un autore o da una musica, o anche secondo il carattere che si decide di improvvisare, richiede una relazione particolare “con lo strumento” che siamo, in
quanto  attori  o  danzatori.  La  lunga  ricerca  di  P.  Hottier  ha  portato  a  scoprire,  elaborare  e
trasmettere strumenti che permettono agli attori/danzatori di progredire in questa direzione.
Il posizionamento dell’attore o l’attitudine al gioco  Il lavoro sulle forme teatrali, come il clown, diviene più efficiente quando gli attori/danzatori si posizionano  “ nell’attitudine  al  gioco”,  attitudine  che  consente  di  essere  autonomi  all’interno dell’agire.
L’attitudine al gioco, che si potrebbe anche  “l’attitudine dell’attore”, permette,  nel rispetto di ogni    individualità,  l’acquisizione  di  una  vivacità  e  adattabilità  del  corpo  e  dello  spirito  che consente a ciascuno di creare in libertà, rafforzando così la presenza in scena.

PERIODO dal 13 al 26 luglio (14 gg.) – h. 10 > 18
COSTO del laboratorio: 450,00 €

PHILIPPE HOTTIER   
Clown, attore e regista lavora dal 1969 nel teatro e nella danza sia in Francia che all’estero.
Con Ariane  Mnouchkine e  Il  Théatre  du Soleil  partecipa  agli spettacoli 1789, 1793,  L’Age d’Or, Richard  II,  La Nuit des Rois e Henri IV. Con Carolyn Carlson crea This, That, The Others all’Opéra di Parigi.  Inoltre lavora con molti registi tra cui Pierre Aufrey, Hervé Haggai, Agate Alexis, Christophe Rauck, Lorenzo Malaguerra. Crea vari spettacoli tra cui Mais qu’Attendez vous pour m’Aimer? e L’Etrange Métamorphose de Paul Léon.
Da più di 30 anni è formatore di attori professionisti in Europa.


FRANCO LEITA – LA CREAZIONE DELLA MASCHERA 

Laboratorio pratico

Laboratorio finalizzato alla ideazione e costruzione di una maschera della çommedia dell’Arte in cartapesta.
Il laboratorio si propone di insegnare ai partecipanti la tecnica per rendere concreto il carattere di un personaggio,modellando prima i tratti nella creta,poi attraverso altre fasi,costruendo la maschera in cartapesta su modello negativo.
Ogni allievo costruirà la sua maschera con l’aiuto per la parte tecnica degli insegnanti.
Il laboratorio non è rivolto soltanto a chi ha intenzione di usare la maschera in modo teatrale, ma anche a chi vuole imparare la tecnica di manipolare la creta.

Il laboratorio si articolerà in 5 incontri di 4 ore.

1° giorno     Ricerca con ogni allievo su ciò che intende rappresentare
plasticamente
Formatura del modello in creta
2° giorno     Colata in gesso per ricavare il modello negativo
Svuotatura dello stesso dalla creta
3° giorno     Costruzione maschera in cartapesta
4° giorno      ”       ”      ”        ”     ”
5° giorno     Estrazione e coloritura posa dell’elastico e rifinitura

PERIODO dal 29 luglio al 2 agosto (5 gg.) – h. 10 > 14
COSTO del laboratorio: 150,00 €

FRANCO LEITA 
Artigiano con esperienza ventennale nel campo teatrale. Ha elaborato un personale patrimonio di tecniche e creazioni nel campo delle maschere, scenografie, elementi di costumi, trucchi teatrali.
Lavora legno, cuoio, carta pesta e materiali non convenzionali.
Le maschere sono realizzate secondo il procedimento tradizionale, dalla ideazione, alla scultura della forma, alla modellazione del cuoio.
Vanta un patrimonio di un centinaio di maschere, dalla Tragedia alla Commedia dell’antichità, maschere neutre, larvali, espressive moderne intere e mezze maschere. E’ specializzato nella maschera della Commedia dell’Arte.
E’ collaboratore stabile del Teatro del Frizzo e del progetto Laboratorio Permanente sulla Commedia dell’Arte.
Ha collaborato come mascheraio e scenografo per numerose compagnie e teatri tra cui Santibriganti,Mauro Piombo,Officina per la scena,Paola Roman,Valeriano Gialli,Anna Bolens,Real Esquela de Arte Drammatica Madrid,Rupert Raison, Ass.Marcovaldo,The Dizziac Theater company,Teatro degli Immediati,Franco Cardellino,Philip Radice.

ROBERTO LATINI – Incontro con l’ATTORE 

Attraverso considerazioni teoriche e soprattutto applicazioni pratiche, il laboratorio sarà una riflessione sui modi, i tempi, i ritmi e i percorsi della scrittura che diventa scenica.
Si esamineranno le tappe che un’ idea compie attraverso le parole, i suoni e le azioni che la rendono scenicamente possibile. Ai partecipanti sarà richiesto lo sviluppo di una scena partendo da testi, frammenti, suggestioni legate alla misura unica e personale che ognuno, su un palco, può avere.

PERIODO in settembre 2013 – in via di definizione (2 gg. di lavoro) – h. 10 > 18
COSTO del laboratorio: gratuito – iscrizione cantieri 10 €

ROBERTO LATINI 
Attore, autore e regista, si è formato presso lo Studio di Recitazione e di Ricerca teatrale diretto da Perla
Peragallo, dove si è diplomato nel 1992. Vincitore negli anni dei premi intitolati  Wanda Capodaglio, Prova d’Attore, Bruno Brugnola e Sergio Torresani, è stato insignito del Premio Sipario nell’edizione 2011 promossa dall’Associazione Nazionali Critici Teatrali. Direttore del  HYPERLINK http://www.teatrosanmartino.it/home.html
Teatro San Martino di Bologna dal 2007 alla primavera del 2012, è il fondatore della compagnia Fortebraccio Teatro. Fortebraccio Teatro  è una compagnia teatrale riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali dal 1999.Volta alla sperimentazione del contemporaneo, alla riappropriazione dei classici e alla ricerca di una scrittura scenica originale, vive della collaborazione artistica, tecnica e gestionale di Roberto Latini, Gianluca Misiti, Max Mugnai, Federica Furlanis, Nicole Arbelli e Nino Del Principe.
LINDA WISE  – LA VOCE – UN PUNTO DI VISTA 

“Prima di diventare uno strumento musicale controllato o un supporto duttile del linguaggio, la
voce è un meraviglioso mezzo di espressione, legato ai nostri più intimi impulsi. Ogni suono, dal sospiro più etereo all’urlo più straziante, dalla più alta coloritura al più basso borbottio, deve rivendicare il suo posto nella nostra immaginazione artistica.“ L.W.

Il Laboratorio inizierà conoscendo la voce di ciascun partecipante, sia dal punto di vista tecnico che immaginativo, partendo da differenti forme di preparazione fisica: la respirazione, il movimento, l’allineamento del corpo per aprire ed esplorare lo spazio vocale, i registri e i toni di ogni partecipante.
Successivamente, si dedicherà tempo all’esplorazione di aree meno conosciute, “non naturali”, e alla relazione tra suono, canto, testo ed emozione. Il passaggio dall’esplorazione alla creazione è un compito sottile, ma attraverso l’arte dell’ improvvisazione e dell’ interpretazione ogni partecipante sarà incoraggiato a creare, comporre ed eseguire. Si prega di venire con un testo o di una canzone imparata a memoria. Si prega di venire al laboratorio con un testo o una canzone imparati a memoria.

PERIODO dal 2 all’ 8 settembre (7 gg.) – h. 10.00h – 13.00 / 14.30 – 16.30
COSTO del laboratorio: 220,00 €

LINDA WISE 
Attrice, regista. Nasce in Kenya e si forma alla  Royal Scottish Academy of Music and Drama in Scozia. Lavora con  Roy  Hart  dal  1969  fino  alla  sua  morte  nel  1975  e  diventa  membro  del  Roy  Hart  Theatre.    Nel  1981  è confondatrice   di  PANTHEATRE,  la  prima  compagnia  indipendente  a  sorgere  dal   Roy   Hart   Theatre.  È copropietaria del Centro International Roy Hart (Château de Malérargues, Sud della Francia). Attualmente dirige con Enrique Pardo la compagnia Panthéâtre e Panthéâtre ACTS, con sede a Parigi e presso il Centre Roy Hart.
Linda Wise viene invitata a  dirigere, insegnare e recitare nel mondo intero. Vince il premio  Jean Vilar nel 1988 per la  regia di « Moby Dick » de Melville;  vince l’ OBIE (New York) con Roy Hart  Theatre  per l’adattamento di “Pagliacci” di Leoncavallo, dove interpreta il ruolo di Nedda. Negli ultimi anni ha diretto, tra le altre cose, assoli per    attrici  donne,  un’opera  jazz  coprodotta  con  Boreas  Teater  ed  il  Teatro  Nazionale  di  Oslo,  una  pièce  su Abelardo ed Eloisa a New York presso NYU Experimental Theatre Wing.
Attratta  da  una  visione  della  voce  che  offra  larghe  prospettive  sull’individualità  di  ogni  persona,  Linda  Wise incorpora  nel  proprio  insegnamento  numerose  tecniche,  dai  registri  di  “Roy  Hart”  al  bel  canto,  fino  al  lavoro corporale  Feldenkreis.  Insegna  uso  della   voce  in  numerosa  accademie  teatrali  nazionali,  in  Danimarca, Norvegia,  Australia,  Nuova  Zelanda,  Argentina,  Scozia.  È  stata  insegnante  presso  le  scuole  di  Teatro  di Strasburgo e di  Limoges.  Collabora con  un  vasto gruppo internazionale  di  artisti e  pensatori nell’ambito della terapia, della psicologia archetipale e della mitologia.

JEAN-PAUL DENIZON – DAL TESTO ALLA VITA 

L’espressione in scena dovrebbe essere il risultato dell’equilibrio tra il nostro universo mentale, il nostro mondo affettivo e il nostro corpo. E’questo equilibrio che rende evidenti le parole dell’attore, i suoi gesti e le sue emozioni. Nella vita è facile perché questo equilibrio “si fa” da solo, la nostra coscienza non ha bisogno di intervenire: ad ogni posizione del nostro corpo corrisponde uno “stato d’animo”, e per ogni nostro “stato d’animo” il nostro corpo si piega sempre in perfetta adeguazione con il pensiero e il cuore, in maniera viva, diretta, sia che siamo a nostro agio o che non lo siamo.
Questa è la vita che l’attore deve ritrovare in scena, per andare oltre l’intellettualismo, l’intenzione, l’atteggiamento, l’emozione grossolana, il psicologismo o la teoria. Ritrovare la vita sapendo che l’attore dovrà essere più presente, più vivo, più attento, più aperto e disponibile che nella vita, perché il teatro non perde tempo e  si contenta solo dell’essenziale.
Per acquisire tali qualità bisogna esercitarsi, sperimentare. La nostra pratica è concreta: molti esercizi * che mettono sempre in relazione il corpo, il pensiero e il cuore, di sorta a capire le loro interazioni, i rapporti, i limiti e la ricchezza, la varietà d’espressione che derivano dalla loro fusione, dal loro equilibrio. Questi esercizi non sono mai “psicologici”. Possiamo piuttosto definirli giochi, malgrado la loro complessità e la loro difficoltà d’esecuzione. Perché è importante lavorare e crescere nella gioia.

* Non è richiesta nessuna particolare qualità fisica. Non si tratta di fare ginnastica, ma di sviluppare il proprio potenziale espressivo attraverso il movimento della vita.
PERIODO dal 22 al 29 settembre (8 gg.) – h. 10 > 18
COSTO del laboratorio: 280,00 €

JEAN-PAUL DENIZON 
Considerato uno  dei maggiori  pedagoghi teatrali contemporanei, inizia la sua carriera con Peter Brook, che lo dirige in «La Cerisaie», «La tragedie de Carmen», «Mahabharata» e «La tempête». All’attività di at tore aggiunge molto  presto  quella  di  aiuto  regista,  sempre  insieme  a  Peter  Brook,  per  poi  intraprendere  autonomamente  la carriera  di  regista,  ma  anche  di  drammaturgo  e  insegnante.  Più  di  venti  regie  tra  Francia,  Germania  e  Italia accompagnano la sua crescente attività di pedagogo sempre più raffinato: stages, conferenze, laboratori, in tutta Europa, lo conducono a sviluppare e proporre all’attore una  vera e propria “nuova  via” nell’approccio al testo e alla  scena.  Secondo  Jean  Paul  Denizon  «un  attore  è  un  essere  umano  che  racconta  di  altri  esseri  umani.  E come ogni essere umano, egli ha un cuore, un corpo e una mente. Se riesce a creare un rapporto equilibrato ed
intelligente  tra  questi  tre  elementi,  egli  sarà  infine  presente  e  riunificato,  e  la  sua  espressione  non  avrà  più ostacoli. E’ questa la base del nostro lavoro »
SELEZIONE  

Tramite CV e lettera personale di presentazione.

La domanda di partecipazione  – corredata dei materiali richiesti – dovrà pervenire entro il 10
giugno esclusivamente per e-mail  a:  HYPERLINK “mailto:teatroabitato@gmail.com” \t
“_blank” teatroabitato@gmail.com

I selezionati verranno contattati entro il 15 giugno.
La conferma di avvenuta iscrizione al/ai laboratorio/i avverrà tramite versamento di un acconto del 50 %, da bonificare entro il 20 giugno a

ASSOCIAZIONE DI ASSOCIAZIONI TEATRO ABITATO  

Banca Unicredit – Torino
IBAN: IT97V0200801110 000102477996

Teatro Abitato potrà riservarsi di non attivare quei laboratori che non raggiungeranno il numero minimo di partecipanti necessari.

Sono a carico dei partecipanti le spese di viaggio e di soggiorno (possibilità di sistemazione a prezzi economici presso strutture convenzionate o presso l’abitante)
PER INFORMAZIONI 

TEATRO ABITATO
Associazione di Associazioni – PCM / O.P.S / CRAB 

Sede legale: Teatro Eugenio Fassino, via IV Novembre 19, Avigliana (TO)
P.IVA / C.F 10846430014
Tel. (0039) 011/ 0446158 /Cell. (0039) 348 8442070/Cell 329 0922018/ Cell 335 243305
teatroabitato@gmail.com
teatroabitato.it

in collaborazione con
Comune di Avigliana
Regione Piemonte
Fondazione Piemonte Live
Sistema Teatro Torino e Provincia
Provincia di Torino 

TEATRO ABITATO

Associazione di Associazioni – PCM / O.P.S / CRAB

Sede legale: Teatro Eugenio Fassino, via IV Novembre 19, Avigliana (TO)

P.IVA / C.F 10846430014
Tel. 011/ 0446158 /Cell. 335 5455736
Email: teatroabitato@gmail.com

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