GABRIELE FERRARIS
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Il ritorno degli Mtv Days a Torino va ascritto a pieno merito dell’assessore alla Cultura della Regione, Michele Coppola, che ha visto chiaro il valore promozionale dell’evento e s’è impegnato, pure economicamente, perché il network musicale scegliesse anche quest’anno la nostra città come sede dei suoi concertoni.
E poi? Okay, siamo tutti molto felici che Torino ospiti ancora una volta gliMtv Days.Ma sospettiamo che la cultura in Piemonte necessiti di interventi più incisivi, seppur meno glamour. Sappiamo: l’assessore Coppola è stato duramente impegnato nei mesi scorsi nella tenzone elettorale con Piero Fassino, e ciò potrebbe giustificare unminimo di distrazione dai propri compiti. Qualcuno però avverta Coppola che le elezioni sono alle spalle, Fassino ha vinto, e lui è ancora l’assessore alla Cultura della Regione. Ergo, faccia l’assessore allaC ultura. Dai manifesti per strada, il sorridente Coppola ci invita a «lavorare insieme» per Torino:magnifico. Cominci lui. Ad esempio, presentandosi in Consiglio regionale quando c’è l’audizione dell’Agis, che è l’Agenzia dello spettacolo, quindi roba sua; oppure ricevendo gli operatori chemartedì scorso hanno portato in Consiglio il loro grido d’allarme per l’agonia della cultura (le cronache riferiscono che Coppola era assente, al contrario di Leo, ormai unico referente istituzionale per il settore in Regione); o ancora, impegnandosi per non incappare in figure barbine come quella rimediata con Sgarbi e la «Biennale abortita», che ci ha coperti di ridicolo dall’Alpe al Lilibeo; oppure, evitando alzate d’ingegno «lastminute» come l’ennesima riduzione del finanziamento al già troppo penalizzato Traffic, atto che rivela, se non altro, una spensieratamancanza di programmazione. In assessorato, narrano testimoni agghiacciati, ci sono alti dirigenti che si presentano vantandosi di «non sapere niente di cultura» e di essere lì solo per tagliare, tagliare, tagliare. Se questo è il «lavoro» che Coppola vorrebbe che facessimo insieme, ci scusi, ma è meglio che s’arrangi da solo. Tanto, non c’è da ammazzarsi di fatica. |
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