Masnada Teatri
Sistemi Sensibili e Teatri del Territorio
Categories: Teatro e politica

Le proposte del Comitato Emergenza Cultura, basi e bozze su cui discutere:

 

TEATRI DEL TERRITORIO

Arti contemporanee dello spettacolo: teatro, danza, musica, performances multidisciplinari

In seguito ai numerosi incontri avvenuti tra gli operatori nelle diverse occasioni di confronto(Agis, Comitato Emergenza Cultura, Associazione delle Residenze, incontri con le CommissioniCultura e con Amministratori…) per analizzare ed affrontare la grave situazione determinata daltaglio degli investimenti pubblici e dalla mancanza di un piano equilibrato di rilancio del SistemaCultura, crediamo che attualmente risulti indispensabile la formulazione di una proposta operativada rivolgere alle Amministrazioni, sottoscritta da tutti i soggetti interessati.Dal confronto è emerso che l’attuale situazione di crisi riguarda tutti gli operatori del settore, sitratterebbe quindi di individuare una struttura progettuale comune di evoluzione e di rinnovamento,più inclusiva possibile, in cui possa riconoscersi il maggior numero di organismi culturali delterritorio che operano professionalmente nel campo dello spettacolo dal vivo.Crediamo che in questa fase sia possibile trovare riscontro dal Comune e dalla Provincia di Torinoe sulla base di larghe intese si tratterebbe poi di provare a rivolgere il programma condiviso anchealla Regione Piemonte.Nei diversi tavoli di confronto fra gli operatori e con gli amministratori, sono stati individuatiprincipi e finalità che definiscono le azioni culturali, rispetto alle quali si è trovato un sostanzialeaccordo nell’ottica del rinnovamento, indispensabile affinché il sistema cultura possa comprenderedemocraticamente tutti i soggetti qualificati, secondo modalità sostenibili nel presente e in futuro.Vista la sostanziale coincidenza delle riflessioni svolte nelle diverse sedi, il compito degli operatoriè ora quello di indicare concordemente quali potrebbero essere le modalità operative affinché siapossibile reagire a questa condizione di involuzione culturale e sociale che determina fra l’altro,come sappiamo bene, un’ulteriore perdita di posti di lavoro, concausa principale della crisi generale.Dal dibattito di questi ultimi mesi emergono alcuni punti forti che riguardano l’operatività eche potrebbero essere utili alla definizione di una proposta comune da rivolgere agli Enti per ladefinizione di un nuovo piano strategico.Riassumendo in modo schematico, indichiamo i seguenti punti:
1. Gli enti pubblici e privati e la società civile riconoscono le potenzialità culturali degliorganismi che operano nel territorio e quindi ritengono prioritarie azioni di promozione edi sostegno, anche a favore dell’occupazione, investendo risorse sia per le grandi istituzioniculturali, sia per le piccole e medie imprese che compongono il tessuto socio culturale delterritorio.2. Gli investimenti per le attività culturali a finalità pubblica svolte dai diversi soggettiprofessionali devono essere organizzati, con criteri di trasparenza ed equità, secondo unavisione di insieme, considerando le diverse funzioni e le relative responsabilità all’internodi una stessa filiera, quella delle attività dello spettacolo dal vivo a finalità pubblica. Daquesto criterio può derivare l’ottimale utilizzazione delle risorse prevedendo per ognisoggetto programmatore (circuiti, stagioni teatrali, festival, residenze) l’obbligo, nel rispettodell’indirizzo artistico della programmazione, di una percentuale significativa di ospitalitàdi soggetti residenti sul territorio. D’altra parte le compagnie dovrebbero prevedere progettidi produzione che coinvolgono un nuovo pubblico allargato a tutte le fasce sociali (singolicittadini o partecipanti ad aggregazioni spontanee o organizzate in associazioni o utenti deiservizi pubblici: welfare, istruzione e sanità).3. Parallelamente alla presentazione della proposta, sottoscritta da tutti i soggetti interessati
e che dovrebbe concretizzarsi al più presto tramite l’iniziativa comune che riguarda tuttoil territorio, gli operatori culturali dovrebbero confrontarsi per definire un regolamento, daproporre alle amministrazioni che definisca:a) criteri di riconoscibilità dei diversi soggetti professionistib) modalità di presentazione dei diversi progetti nell’ambito delle coordinate comunic) modalità di verifica dei risultati.Il rapporto fra ogni soggetto professionista e le amministrazioni (amministrazioni chedovrebbero essere coordinate fra loro secondo modalità da individuare) dovrebbe esserefondato sul riconoscimento dei costi dell’attività scelta e riconosciuta tramite contratti oconvenzioni, superando così l’ambiguità della formula dei contributi che possono o menoessere elargiti secondo variabili che non rispettano la condizione dei lavoratori e delleimprese.4. La proposta operativa del progetto comune potrebbe essere finanziata oltre che constanziamenti degli assessorati competenti, anche tramite altre risorse, sia pubbliche cheprivate, che verrebbero investite per le finalità sociali del progetto.

Gabriele Boccacini

SISTEMI SENSIBILI PER LA PROMOZIONE E LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA NEL TERRITORIOPIEMONTESE

Nella convinzione della necessità di un recupero urgente del settore cultura e di un suo rilancioprogrammatico, il Comitato Emergenza Cultura propone alle Amministrazioni Locali alcune argomentazionie modalità che intendono contribuire alla definizione di un nuovo piano strategico, da concordare erealizzare grazie alla collaborazione fra gli enti pubblici, gli organismi e operatori culturali presenti sulterritorio, al fine di ottimizzare gli investimenti delle risorse pubbliche e private a favore di tutta la comunità.Per consentire questo sviluppo, indispensabile alla creazione di lsolide basi sensibili ed adeguateanche alle trasformazioni del futuro, è necessaria un’articolata riforma delle modalità e delle regole chedefiniscono la collaborazione tra gli enti pubblici e gli organismi che si occupano di attività culturali edartistiche, a finalità pubblica, svolte nel territorio.
L’ARTICOLAZIONE DEL SETTORE CULTURALE
Del settore culturale si possono distinguere due ambiti principali: quello dedicato alla storia e alla suaconservazione e quello dedicato alla produzione contemporanea.Ognuno dei due macro-settori comprende ulteriori sotto-settori, relativi alle diverse materie ed ai diversilinguaggi.Il “sistema sensibile” che proponiamo riguarda il sottoinsieme dello spettacolo dal vivo, nello specificodel teatro, della danza e della musica, tre linguaggi che nel nostro contemporaneo si intrecciano,nell’educazione, nella ricerca e nella produzione, senza più distinzioni tali da prevedere modalitànormative, organizzative ed economiche differenziate.Nel campo comune del teatro e della danza rientrano naturalmente, secondo l’attuale concezione dellamultidisciplinarietà del linguaggio dello spettacolo, anche la musica, le arti visive e le tecnologie video ecinematografiche.Questo insieme di pratiche e competenze appartenenti allo stesso sotto-settore, intendiamo dunquedefinirlo “Arti Contemporanee dello Spettacolo”.“Sistema Sensibile per le arti contemporanee dello Spettacolo nel territorio piemontese” è dunque il titolo chespecifica quanto viene affrontato in questo documento.Impostazioni analoghe potrebbero essere considerate ed effettuate anche per gli altri sottoinsiemi, comead esempio l’editoria, gli istituti culturali ed il cinema, secondo le diverse specifiche caratteristiche eproblematiche.
SISTEMA SENSIBILE PER LE ARTI CONTEMPORANEE DELLO SPETTACOLONEL TERRITORIO PIEMONTESE
Questo progetto intende contribuire al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
a.Sviluppo culturale, in quanto diritto di tutti i cittadini, in attuazione dell’art. 9 dellaCostituzione: radicamento, diffusione e distribuzione della cultura nel territorio. Attività culturalesocialmente utile, per la coesione dei diversi cittadini e per l’incremento della qualità della vitab.Mantenimento dei posti di lavoro e creazione di nuove opportunità per i giovani e perl’occupazione culturale in futuro. Conseguente indotto per l’occupazione in altri settori.c.Riqualificazione del territorio, in particolare delle periferie e di altre aree culturalmentedepresse. Scambi con l’estero e relativi servizi per il turismo culturale.d.Incremento della ricerca, della produzione e della distribuzione artistica nella piena libertàculturale degli autori-operatori per la salvaguardia del pensiero, dell’emozione, dell’espressione edella comunicazione fra le persone che desiderano partecipare attivamente alla comunità.e.Sviluppo delle esperienze artistiche nel sociale: formazione, innovazione e qualificazioneprofessionale, anche a confronto con altri paesi.A questi risultati crediamo si possa aspirare avendo cura di riconoscere e promuovere le potenzialitàgià presenti sul territorio, cercando di individuare le dinamiche di interazione più proficue fra tutte lecomponenti.Una relazione efficace e condivisa fra tutti i soggetti e la messa in rete delle diverse funzioni, potrebberomoltiplicare l’efficacia dell’intervento culturale con una maggiore ricaduta in tutta la società.
Alcuni punti per la definizionedi uno schema utile alla creazione del“ Sistema sensibile per le arti contemporanee dello spettacolonel territorio piemontese”
1. La mappatura delle potenzialità del territorio riguarda gli organismi che svolgono attività secondouna o due delle seguenti modalità:a.Teatri, strutture e centri di produzione e di educazione. Secondo le caratteristiche degli spazi,adibiti alle attività per le arti contemporanee dello spettacolo, possono svolgersi una o più delle tre seguentiattività: laboratori, allestimenti e prove, presentazione degli spettacoli al pubblico.b.Organismi di produzione e di attività artistica.Sono i soggetti professionisti partecipanti ad un organismo che svolge attività di produzione e attivitàcollaterali: laboratori, interventi, incontri… Si tratta di operatori aggregati che costituiscono una unitàproduttiva, organizzata in forma associativa. I giovani e i singoli artisti potrebbero essere riconosciuti ancheaggregandosi ad altri organismi preesistenti.
2. Criteri per la considerazione dei soggetti che partecipano alla creazione del Sistema sensibile.- Per la definizione della mappatura e del percorso di creazione e verifica del Sistema sensibile dovrebbeessere stabilito un coordinamento fra gli enti pubblici e i soggetti che operano sul territorio, tramite untavolo operativo di consultazione e di organizzazione, a cui possono partecipare le diverse componenticoinvolte.- L’impostazione complessiva della mappatura dovrebbe essere considerata continuativa, con la possibilitàdi aggiornamenti per l’inserimento di soggetti nuovi o di esclusione di soggetti non attivi, che possonoessere nuovamente considerati negli anni successivi.- In seguito ad una prima raccolta dati anagrafica degli organismi di produzione, necessaria ad individuarel’esistente, si tratta di stabilire dei criteri per poter considerare gli organismi presenti sul territorio.- I criteri dovrebbero essere individuati tramite la concertazione e il confronto fra i diversi soggetti edovrebbero essere da tutti conosciuti per meglio considerare le modalità di progettazione e di valutazione.- La mappatura dovrebbe riguardare il territorio della Città e della Provincia di Torino e delle altre cittàcapoluogo e relative province della Regione Piemonte.- La Regione Piemonte, con le sue iniziative articolate su tutto il territorio (circuiti, residenze, festival erassegne), dovrebbe partecipare ai diversi tavoli di coordinamento di ogni provincia.
3. Modalità di lettura degli organismi attivi sul territorio:il progetto.L’abituale schema di lettura dell’attività dello spettacolo dal vivo prevede una distinzione fra i soggettideterminata da funzioni che definiremmo “tecniche” caratterizzanti i diversi organismi: produzione,ospitalità, distribuzione. Con questo schema di lettura emerge un numero consistente di proposteche, disgiunte fra loro, non trovano una resa adeguata in termini di fruizione del pubblico. Proponiamo diconsiderare i soggetti anche secondo le loro “funzioni culturali” rispetto a quella che deve essere la qualitàartistica, anche in relazione alla ricaduta sociale nel territorio che, secondo una nuova impostazione, puòessere incrementata.La chiave di lettura principale dei soggetti attivi sul territorio dovrebbe dunque essere il progetto cheprevede al suo interno sia le funzioni tecniche sia le funzioni culturali organizzate al meglio per una resaottimale a favore dei cittadini del territorio.
4. La diffusione della cultura sul territorio.Non pensiamo vi siano troppe proposte culturali, crediamo invece ci siano poche opportunità per icittadini di fruire delle capacità investite dagli operatori nell’offerta culturale. Non crediamo sia un problemarisolvibile solo con una maggiore visibilità delle proposte (cosa che comunque andrebbe considerata),ma soprattutto dovrebbero essere studiate le modalità per incrementare la relazione con i cittadini, adesempio prevedendo sin dall’inizio del progetto delle collaborazioni con altri organismi del territorio.Con la definizione “Arte nei luoghi pubblici”, in altri paesi europei da tempo sono riconosciute le attivitàartistiche svolte in contesti del territorio e non necessariamente negli spazi adibiti alle attività culturali, perfavorire l’incontro con tutti i cittadini.Ogni operatore culturale/artista dovrebbe innanzitutto potere vedere garantita la propria indipendenza neiprocessi creativi, il proprio diritto ad aprire nuovi varchi nei percorsi dell’arte. Dovrebbe essere implicita siaper le amministrazioni pubbliche, sia per gli operatori culturali, la pratica di valorizzazione dei contesti in cui
si opera sviluppando le capacità di relazione con altri soggetti nei teatri ed in tutti i luoghi dell’aggregazionesociale: scuole e piazze, gallerie d’arte e musei, istituti culturali e biblioteche, palazzi e giardini, ospedalie palestre, penitenziari e strade, università e caserme, fabbriche e aziende, edifici storici e archeologiaindustriale, centri sociali e centri commerciali, salotti e saloni, cortili e mercati.In questi contesti possono manifestarsi le contraddizioni di un percorso vivo, in continua evoluzione e proprioper questo espressione di un autentico sentire contemporaneo. Per fare questo occorre ripensare al rapportocultura-società quale sistema articolato di relazioni piuttosto che mera sommatoria di ruoli afferenti a schemiculturali già predefiniti, e occorre farlo senza accondiscendere a scorciatoie o semplificazioni, accettandoneuna morfologia in continuo divenire.Per questa fase del progetto sarebbe particolarmente appropriata la partecipazione delle Circoscrizioni (odi altri referenti di zona) per le grandi città, e dei Comuni per le Province.
5. La rete e la circuitazione degli spettacoli.Nel momento in cui le amministrazioni pubbliche finanziano i progetti di produzione e le strutture adibitealla presentazione degli spettacoli e alla realizzazione delle attività, entrambi i soggetti dovrebbero avereil diritto e il dovere di far fruire il più possibile i cittadini del proprio lavoro. Si dovrebbe evitare disprecare le risorse investite, sia umane che economiche, sostenendo la produzione di spettacolisenza preoccuparsi di garantirne la visibilità; così come i teatri, se sostenuti adeguatamente, dovrebberoavere l’incarico di ospitare, in una misura significativa, le produzioni locali di cui possono conosceremaggiormente le caratteristiche per ospitarle al meglio e con maggiore riscontro di pubblico.Questa dinamica costruttiva fra i diversi soggetti della stessa filiera dovrebbe essere ampliata sulterritorio di tutta la Regione, tramite i circuiti, le residenze e i festival, che dovrebbero impegnarsi apresentare anche le produzioni locali, sempre nel rispetto delle direzioni artistiche e delle modalitàorganizzative che caratterizzano le diverse programmazioni.Sarebbe inoltre fondamentale reperire risorse pubbliche e private al fine di creare i presupposti per lapromozione della produzione dello spettacolo dal vivo piemontese nell’ambito del territorionazionale e a livello internazionale, favorendo e agevolando, in questo modo, le compagnie nella loronecessaria e vitale azione di confronto con un pubblico, in questo caso, territorialmente e culturalmentediverso. Di ciò potrebbero essere investiti e farsene di conseguenza carico i circuiti regionali.Inoltre potrebbero essere creati dagli enti pubblici appositi uffici che promuovono progetti a cui possonopartecipare organismi culturali del territorio; progetti da inoltrare all’Unione Europea, tramite i bandi disostegno alla cultura.
6.La valutazione della qualità del progetto.Il giudizio sugli aspetti qualitativi di un progetto artistico è una questione molto importante, ma anchemolto pericolosa. Importante, perché per questa “materia sensibile” la valenza qualitativa è superiorea qualsiasi misurazione delle quantità se consideriamo che ogni progetto artistico dovrebbe essereunico in quanto espressione di uno specifico percorso e perciò difficilmente valutabile, a meno che nonsi conoscano in modo approfondito tutti gli aspetti del contesto che hanno determinato tale operazioneartistica. Pericolosa, perché se intendiamo democraticamente promuovere lo sviluppo della cultura in unarealtà molteplice, come può essere quella di un ampio territorio nel nostro contemporaneo, non può esseredemandato il giudizio alla parzialità di un soggetto estraneo che naturalmente avrà le sue esperienze e lasua cultura e non potrebbe compiutamente riconoscere lo sviluppo di altre e diverse identità culturali. Quelledifferenti identità di cui la nostra società, se è in grado di rapportarle, ha pienamente bisogno per la suastessa sopravvivenza.Dunque il problema maggiore non è rappresentato dalla valutazione della qualità del progetto, madalla definizione delle coordinate per la creazione e per la riconoscibilità del medesimo. Questecoordinate, che definiscono la domanda e quindi l’opportunità di presentare il progetto, dovrebbero esserequalificanti e dovrebbero poter essere gestite dagli organismi, ognuno secondo il proprio indirizzo artisticonel rapporto fra cultura e società. Partendo dal presupposto che il finanziamento pubblico è naturalmentedestinato alle attività artistiche a finalità pubblica, ne è altrettanta naturale conseguenza che i soggetti/operatori che beneficiano di tale finanziamento, pur nel pieno rispetto delle loro identità e singolaritàartistiche, siano invitati all’incontro e alla condivisione delle traiettorie, dei processi e dell’esperienza creativacon soggetti terzi.Oltre agli operatori che compongono il nucleo artistico che realizza l’attività, il progetto potrebbe quindiprevedere altre componenti: gli esperti in diversi campi del sapere attinenti alle caratteristiche del progetto,individuati dagli stessi operatori artistici che scientemente contribuiscono alla presentazione del progetto,ne seguono lo sviluppo e relazionano sui risultati; i cittadini, o gruppo sociale, che come già detto, possonoessere coinvolti nell’attività artistica e culturale durante le possibili e diverse fasi in cui si articola il progetto.
7 . Le modalità di finanziamento per le attività dello spettacolo dalvivo a finalità pubblica.Questa importante processo di penetrazione e diffusione delle iniziative culturali nel tessuto sociale,potrebbe permettere di andare incontro ad un nuovo pubblico che abitualmente non fruisce delle proposteartistiche pur avendone un impellente e autentico bisogno. Per questa modalità di lavoro, gli investimentidegli enti pubblici non dovrebbero essere effettuati come un contributo alle spese, ma come una forma dipagamento del servizio prestato alla comunità, per il quale gli operatori già investono le proprie risorse incompetenze, strumenti e spazi di lavoro. Sarebbe quindi più sensato stabilire dei contratti che definisconol’accordo fra enti e organismi per la realizzazione dei progetti e il loro sostegno economico. Gli enti pubbliciinoltre potrebbero favorire il recupero di risorse economiche dai privati, stabilendo delle facilitazionifiscali e stimolando gli investimenti, secondo un piano di coordinamento territoriale che consideri leaffinità e le prossimità fra i progetti culturali e i privati interessati ad intervenire ed a finanziare.Per organizzare questa rete di relazioni sul territorio, risulta quindi importante che gli enti pubblici,distinguendo le competenze fra circoscrizioni, comuni, province e regione, stabiliscano appositi uffici dedicatialla raccolta dei dati e alla presentazione dei progetti culturali ai privati e alle fondazioni bancarie, con laresponsabilità e l’autorevolezza proprie degli enti pubblici.Inoltre nel momento in cui l’attività culturale si diffonde in tutti i contesti del sociale a favore di tutti gliabitanti, gli investimenti destinati alla cultura non riguarderebbero esclusivamente il settore della cultura equindi potrebbero essere incrementati considerando il coinvolgimento degli altri settori di intervento delleamministrazioni pubbliche: istruzione e sanità, ambiente ed urbanistica, lavoro e commercio, sport e turismo,periferie e politiche giovanili…
Torino, 12 maggio 2011

Gruppo di Lavoro

Comitato Emergenza Cultura del Piemonte

 

 

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